L'amore è a doppio senso

32
12,00
9788896939413
2017
3

Il libro


Un albo che prova a raccontare l’amore materno e genitoriale muovendosi tra delicatezza e ironia. Una piccola storia di famiglia, dal miracolo alla fatica e viceversa. I testi e l’associazione con le immagini (giocata spesso sui doppi sensi) nascono dalla personale esperienza di maternità dell’autrice.
Le illustrazioni rispettano pienamente il senso poetico e il sorriso che il libro vuol suggerire.

 

 

L’AMORE E’ A DOPPIO SENSO, UN SENSO DOPPIO.

Anche questo libro.

Dire l’amore è un atto di grande presunzione. Definire l’amore è questione che dall’inizio della interrogazione umana, avvenuta con le immagini, prima ancora che con le parole, prende e tormenta uomini e donne di ogni spazio e tempo.Così, che appaia un albo illustrato, un testo per bambini, l’ennesimo, a dirci cosa l’amore sarebbe, sembra, innanzitutto, una scelta poco originale e poi, immediatamente dopo, l’annuncio della ennesima presunzione di chi indica definizioni e confini.Un testo sull’amore a me un po’ fa pure rabbia: parola abusata, assai, che poi si stempera a volte persino nel suo contrario, pur continuando a chiamarsi tale. Che cosa altro da dire c’è intorno a una tale indefinibile e mai catturabile questione?Roba retorica da banco, mossa commerciale per scegliere il regalo tappabuchi per compleanni, feste varie e Natali.Eh sì.Dire (ancora) l’amore è un atto di grande umiltà. Definire l’amore pur conoscendone i limiti e l’umano connesso dolore, definire l’amore insieme a tutti i poeti ed i pensatori, impanandosi con tutti gli esseri umani di ogni storia e geografia che più o meno maldestramente hanno provato la stessa spinta e follia, è un atto di incredibile coraggio e delicatezza.Conosco chi lo ha scritto. Ed è per questo che so profondamente che nulla della leggerezza di quelle righe trasuda disonestà. Ma, soprattutto, so profondamente che nulla della leggerezza di quelle righe viene dall’inesperienza di chi non ha conosciuto dell’amore anche il contrario. Se a definire l’amore fosse chi lo ha conosciuto, staremmo tutti a pensare che sì, egli o ella sarebbe il più competente per scriverne. Come nel caso di un testo di medicina o meccanica o alimentazione può scrivere con cognizione e credibilità solo chi conosce bene la materia.Ma per l’amore no: non è credibile chi ha conosciuto solo l’amore. E’ credibile solo chi ha vissuto anche ogni dolore Il che, appunto, è come dire: si, tutti possiamo scrivere di amore.Eh si

Allora, forse il motivo per il quale non ci azzardiamo tutti a farlo, trasuda paura: paura di avere fede nonostante i tradimenti già conosciuti.

E occorre un grande coraggio, per nulla commerciale o commerciabile, per esporsi con questa nudità. Ed ecco perché questo libro è un atto di umiltà e, insieme, di grandezza. Di quella muta, raffinata, che non si celebra ma si nasconde, sì, tra le righe di un albo per l’infanzia. Si nasconde per dire dell’amore ogni cosa: che è a “doppio senso” non è una allusione all’ambiguità né si estingue nel solo significato della bidirezionalità di un dono. Che l’amore è a “doppio senso” è una posizione filosofica che sta dentro studi e copiose scientifiche ricerche: quelli intorno alla “complessità” ed alla forma “sistemica” che riguarda la nostra esistenza. Che l’amore è a “doppio senso” è allora una intuizione profonda, filosoficamente e psichicamente: dice che ogni senso non è ma unico ma molteplice e moltiplicabile e che la regola per non perdere il senno, nell’ora in cui si perde – nelle sue mille forme – l’amore - è l’esercizio continuo a disimparare tutto quello che si crede di sapere: attorno all’amore, per esempio. Ma anche attorno all’altro ed a sè stessi. Questo libro, sì, puoi comprarlo e regalarlo con leggerezza a chi entra in libreria solo a Natale (il che non è una critica, regalare libri per le feste è già una posizione che ammiro e, soprattutto, una modalità ancora rara nel nostro Paese): amerà le illustrazioni insieme comiche e poetiche e si innamorerà della nitidezza del testo.

Ma puoi anche comprarlo per te e insieme regalarlo a chi non ne vedrà soltanto la prima delle possibili letture; puoi regalarlo a te ed a chi sta cercando, da sempre cercando, un senso al dolore del non-senso: e no, non per trovare risposte. Ma per restare sospeso tra tutto quello che il libro non dice eppure ti invita a dire. Come se l’autrice ti chiamasse a continuare il suo stesso gioco, lieve eppure elevato.  Come se ti scuotesse a sospendere, anche solo per il tempo di 32 pagine, il cinismo potente che ti lo fa scartare… quell’ennesimo libro sull’amore.

Come se ti scuotesse a recuperare il doppio senso fondamentale di ogni umana esistenza: tenere insieme il candore e la coscienza. La purezza e la ricerca: è qui, in questo interstizio nobile e filosofico, sofferto e gioioso, umile ed intrepido, che sta questo albo, come molti altri, mascheratosi in libreria come testo solo per bambini.

Eh sì: L’AMORE E’ A DOPPIO SENSO, UN SENSO DOPPIO.Anche questo libro.E dunque, come in tutte le favole ed in tutte le realtà, come in tutti gli specchi, come in tutte le relazioni del mondo: ognuno potrà leggerci solo quello che riuscirà a vedere.Ed andrà sempre bene. Tanto il regalo ruffiano a Natale, quanto la scelta filosofica nel bel mezzo di un Non-Compleanno, in un giorno di tormento oppure in uno di grazia.Perché a senso doppio siamo tutti: ed occorre molto coraggio, ed occorre molta umiltà, per stare dentro a questa forma di sapienza mista a tenerezza.

Antonia Chiara Scardicchio
Researcher in Pedagogia Sperimentale
Professor in Progettazione e Valutazione dei Sistemi Educativi e Formativi
Humanities Department, University of Foggia