Fuga dal pianeta Mongo

I blu
Pino Creanza
200
12,00
9788896939345
2016
34

Il libro

Luigi e Carlo sono due ragazzini di circa undici e otto anni che abitualmente trascorrono le loro estati nella masseria di alcuni parenti, in un luogo imprecisato tra Puglia e Basilicata.

Siamo alla fine degli anni ’60, la modernità avanza a passi veloci e anche nella vita apparentemente sempre uguale della campagna se ne percepiscono i segni.

Una storia delicata e profonda che esplora le luci e le ombre di un microcosmo in cui, per preservare la bellezza, l’innocenza deve presto farsi più matura consapevolezza.

 

Leggi un capitolo del libro:

 

 Marietta

 

– Luigi, Luigi, è arrivata Marietta!
– Dov’è?
– Nell’aia, con la zia.
Corriamo giù per le scale urlando i nostri “Hip hip hurrà!” e in un attimo siamo tra le braccia di Marietta.
– Hai visto come sono cresciuti questi due ragazzi?
– Veramente! Luigi mi arriva alla spalla e Carlo poco ci manca.
– Meh, pure tu ti sei fatta bella, Marie’! Tra poco ti maritiamo!
– Ma va’, zia!
– Come sta la mamma?
– Mamma sta bene, e anche papà. A proposito, mi ha detto che oggi non può venire, deve sistemare in campagna da noi, forse si affaccia domani.
– Eh, quel fratello mio, sempre da fare tiene!
– Lui è solo, zia.
– Un figlio maschio gli ci voleva! Non capisco perché non si prende a qualche operaio, non può pretendere di fare tutto lui in campagna.
– Sai quante volte glielo diciamo io e mamma? Ma lui è cocciuto, dice che quei pochi tomoli di terra che ha se li deve curare lui.
– Ehi, Marietta, quanto tempo ti fermi in campagna?
– Una decina di giorni, Luigi, il tempo che ci vuole per la mietitura.
– Così poco?!
– Eh sì...
– Non vale! E perché?
– Quest’anno ho convinto papà a farmi stare a casa di una mia amica di scuola il mese di luglio.
– Ma invece di andare tu lì, non può venire la tua amica a stare qui in campagna?
– Uhm, no, lei qui si stuferebbe, e poi con i suoi genitori andremo al mare, a Castellaneta! Ci pensate? Mare, mare, sole!
– Ma almeno ti fermi a dormire qui da noi?
– Dai, ci stringiamo, possiamo dormire tutti e tre nel lettone!
– No...
– Ma perché no?
– Eh, ragazzi, Marietta è cresciuta, è diventata signorina, mica può dormire più con voi, ah Marie’?!
– No, che c’entra zia, è che non posso lasciare mio padre da solo.
– Uffa!
– È tua questa bicicletta?
– Oh no Carlo, è di papà. Non vedi che è una bicicletta da uomo?
– Perché è nera?
– Ma no! Quelle da donna non hanno questa canna.
– Bravo Luigi.
– È una stupidaggine! Le Grazielle la canna non ce l’hanno ma non per questo sono solo per le femmine!
– Che c’entra, la Graziella è una bicicletta diversa.
– Sempre bicicletta è.
– Lo vedi com’è Carlo? Sempre a fare questioni sta!
– Eh, lui pensa di sapere tutto!
– Oh, vedo che almeno da questo punto di vista non siete cambiati affatto! Dai, andiamo a fare una passeggiata nell’orto, vediamo se c’è qualche melone maturo.
Marietta è la cugina di Teresa. Suo padre Ciccillo è il fratello piccolo di zio Vito e di zia Concetta (che poi non è che sono proprio miei zii, solo una specie di cugini alla lontana di mia madre). In genere passa le vacanze in campagna come noi. La sua famiglia possiede una masseria poco distante da qui e il padre e zio Vito si aiutano nei lavori più pesanti, tipo mietere e trebbiare il grano. Per noi è sempre un grande divertimento, perché Marietta è molto vispa e simpatica e facciamo un sacco di belle cose insieme.
Chissà però come andrà quest’anno, mi sembra che non abbia più tanta voglia di stare con noi. Certo lei è più grande di noi, anche se non tanto quanto Teresa. Avrà forse diciassette o diciotto anni, eppure fino all’anno scorso stavamo sempre insieme durante l’estate, anzi una delle cose più belle delle vacanze era proprio sapere che c’era anche lei.
Forse, come dice zia Concetta, ha già un fidanzato lì al paese. Non sarebbe una cosa strana: è diventata proprio bella, con i capelli chiari, lisci e lunghi, le braccia e la gambe abbronzate, il seno come quello delle donne. Sembra una di quelle che fanno la pubblicità ai saponi o ai profumi sulle riviste che legge Teresa.
Anche Teresa ogni tanto cerca di farsi bella, si strappa le ciglia con la pinzetta e i baffetti con una specie di cerotto, si fa pettinare i capelli con il phon dalla zia Concetta e si veste elegante, per esempio la domenica al paese. Il rossetto però non se lo mette, perché in questa famiglia stanno sempre in lutto. Ma non potrà mai diventare bella come Marietta, che non ha bisogno di fare proprio niente per essere così com’è.
A Teresa i baffetti subito ricrescono, i capelli tornano ricci e disordinati, e lei riprende il suo aspetto un po’ selvatico e trascurato, che poi alla fine è quello suo naturale, non ci può fare niente.